Quello che hai sempre voluto sapere sul colore dei tuoi denti

I denti sono un patrimonio di ognuno di noi, la loro forma e il loro colore nonché la loro struttura è strettamente soggettiva e determinata geneticamente. Il loro colore, quello che spesso viene percepito come scuro o giallo, è dato dalla dentina, componente strutturale interna del dente. La parte esterna, lo smalto, è responsabile della sua trasparenza e lucentezza.
Il colore naturale dei denti non può essere bianco puro per le sfumature rossicce, giallognole e talvolta grigiastre della dentina.
Il substrato bianco del dente varia inoltre in base alle sfumature della razza e al colore dei capelli. Nei popoli nordici il bianco tende ad avere sfumature più grigiastre, mentre i mediterranei tendono ad avere sfumature più giallognole.
I denti in assoluto più bianchi sono quelli da latte.
L’avanzamento dell’età comporta un’alterazione strutturale dello smalto esterno del dente che tende a consumarsi e a perdere in trasparenza. Pertanto naturalmente con il tempo i denti tendono a scurirsi.

Lo smalto presenta per sua natura delle porosità che possono essere attraversate da sostanze pigmentanti, assunte normalmente mediante l’alimentazione. Esse possono indurre un cambiamento del colore della dentina e dello smalto stesso.
Tra i principali fattori che inducono pigmentazioni temporanee dei denti la prima in assoluto è l’abitudine al fumo. Alla stregua del fumo di sigaretta anche l’assunzione reiterata di alcuni alimenti o bevande pigmentanti quali il caffè, il tè, il vino rosso, la liquirizia, gli spinaci ed alcuni coloranti artificiali aggiunti alle bevande o ad altri prodotti alimentari.

L’assunzione di alcuni farmaci, quali le tetracicline, durante la prima infanzia può indurre delle alterazioni del colore del dente. Esse si legano stabilmente alla dentina se somministrate durante lo sviluppo del dente, pertanto sono da evitare sin dalla vita intrauterina fino al completamento della formazione dei denti permanenti. Per eliminarle occorre trattare la superficie del dente con sostanze abrasive se la pigmentazione è superficiale, in casi di alterazione strutturale e pigmentazioni profonde l’approccio risolutivo rimane protesico con il rivestimento della superficie esterna del dente con faccette in ceramica integrale.

Tra le altre cause che possono indurre discromie vi è il sovradosaggio di fluoro. Il fluoro viene comunemente consigliato in età infantile, particolarmente tra i 6 e gli 8 anni, con lo scopo di prevenire la carie. Una sua assunzione eccessiva può comportare nelle forme lievi un difetto della mineralizzazione del dente con comparsa di piccole macchie bianche. Nelle forme più gravi può indurre una franca ipoplasia dentale, con la comparsa di estese aree dall’aspetto bianco opaco sulla superficie del dente, o anche macchie brune e avvallamenti che interessano la maggior parte della superficie del dente.

Contenuti